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Dettagli

2019
2 maggio 2019
268 p., Brossura
9788894938296

Descrizione

Vincitore del National Book Award 2017.
Dopo Salvare le ossa, Jesmyn Ward torna nel suo Mississippi, una terra in cui il legame con le origini, i vincoli di sangue e la natura sono fatti di amore e violenza, colpa e speranza, umanità e riscatto.

«Canta, spirito, canta, che incredibilmente riesce ad assorbire le presenze dei fantasmi come presenze reali, è una sorta di resa dei conti sull’identità razziale nel vecchio Sud: ogni nodo viene al pettine, inestricabile. » - Susanna Nirenstein, Robinson

«Un libro crudo e potente, che emozionata molto. E denuncia: il razzismo di ieri e quello, ancora forte, di oggi» - Giulia Ziino, Corriere della Sera

«Io lo so cos'è la morte, almeno credo. È qualcosa che potrei guardare in faccia: almeno credo.»

Jojo ha tredici anni, e cerca di capire cosa vuol dire diventare un uomo. Vive con la madre Leonie, la sorellina Kayla e il nonno Pop, che si prende cura di loro e della nonna Mam, in fin di vita. Leonie è una presenza incostante nella vita della sua famiglia. È una donna in perenne conflitto con gli altri e con se stessa, vorrebbe essere una madre migliore ma non riesce a mettere i figli al di sopra dei suoi bisogni. Quando Michael, il padre di Jojo e Kayla, esce di prigione, Leonie parte con i figli per andarlo a prendere. E così Jojo deve staccarsi dai nonni, dalla loro presenza sicura e dai loro racconti, che parlano di una natura animata di spiriti e di un passato di sangue. E mentre Mam si spegne, gli spiriti attendono, aggrappati alla promessa di una pace che solo la famiglia riunita può dare. Dopo «Salvare le ossa», Jesmyn Ward torna nel suo Mississippi, una terra in cui il legame con le origini, i vincoli di sangue e la natura sono fatti di amore e violenza, colpa e speranza, umanità e riscatto. Scritto in una lingua aspra e poetica, «Canta, spirito, canta» guarda nelle profondità dell'animo umano come dal ciglio di uno strapiombo si guarda l'infinita distesa del mare, che lascia sgomenti, inebriati e commossi.

Valutazioni e recensioni

4,4/5
Recensioni: 4/5
(5)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Recensioni: 5/5

Rispetto al precedente "Salvare le ossa", in questo libro i personaggi sono differenti, lo stile di narrazione è diverso ma l'ambientazione non cambia (siamo sempre a Bois Sauvage, nel Mississippi) e soprattutto il fulcro del romanzo è lo stesso, il legame familiare. Storia a più voci: Jojo, un bambino nero di 13 anni attaccatissimo alla sorellina e che é costretto a crescere in fretta; Leonie, una donna in conflitto con sé stessa e con gli altri che non riesce ad essere la madre che vorrebbe; Richie, un ragazzo/fantasma conosciuto molti anni prima dal nonno Pop e morto in circostanze drammatiche che vittima di razzismo ricompare per reclamare una spiegazione. Il romanzo, difficile da riassume, parla della vita presente e passata di questa famiglia segnata da disagio sociale, soprusi e razzismo. Jesmyn Ward ci presenta magistralmente le molte sfaccettature dei sentimenti umani, la violenza mista a tenerezza, l'amore non sempre facile da dimostrare, le conseguenze delle ingiustizie e inserisce il tema del soprannaturale rappresentato dalle visioni dei morti. Una scrittura diretta, pura e priva di sentimentalismi.

Recensioni: 5/5

Dopo 'Salvare le ossa' non vedevo l'ora di leggere questo romanzo della trilogia e ora aspetto con ansia il terzo capitolo. Jesmyn Ward mi ha stegata. Un pugno nello stomaco e un abbraccio consolatore. Una scrittura intensa, coinvolgente e capace di evocare sensazioni profonde. I suoi sono tra i migliori libri che abbia mai letto. Magnifici.

Recensioni: 5/5

La scrittura della Ward è sempre notevole e ti cattura x la profondità delle sue parole, della dolce durezza delle sue storie fatte di sofferenza e morte. Rispetto a "salvare le ossa" però l'ho trovato meno coinvolgente. I legami affettivi rimangono cmq il punto saliente delle sue opere.

Recensioni: 5/5

Una lettura meravigliosa. Jesmyn Ward è, per me, la migliore rivelazione degli ultimi anni. La sua scrittura è delicata eppure ti arriva dritta allo stomaco, per non parlare della storia che si discosta molto dai romanzi a cui siamo soliti.