Libro interessante dal punto di vista dell'intenzione. La parte giuridica composta da Ainis ripercorre (brevemente) anche la storia degli articoli. Carente spesso l'argomentazione storico-artistica che si perde dietro le critiche (giuste o sbagliate che siano) che argomenta Sgarbi sulla applicazione, mancante, della Costituzione. Nel complesso un libro apprezzabile.
La Costituzione e la bellezza. Ediz. illustrata
Se l'Italia è una Repubblica fondata sulla bellezza, come è stato recentemente proposto in Parlamento, non c'è dubbio che l'abitudine al bello - e a un patrimonio artistico e culturale che non ha eguali nel mondo - sia il vero elemento unificante degli italiani, e come tale si rifletta nel testo della Costituzione promulgata nel 1948. Michele Ainis e Vittorio Sgarbi compongono un inedito commento letterario e illustrato alla nostra Costituzione in sedici capitoli, uno per ciascuno dei dodici princìpi fondamentali e dei quattro titoli in cui s'articola la prima parte della Carta. Un incontro che rivela la bellezza di un documento a cui contribuirono intellettuali come Croce, Marchesi, Calamandrei, capaci di esprimere, nel rigore della forma, un'altissima sensibilità letteraria. Questo "paesaggio umano e naturale", che affiora tra gli articoli e i commi della Costituzione, esprime nella forma più riuscita la corrispondenza tra il diritto e i cittadini: noi stessi, posti davanti allo specchio della legge, potremmo riconoscervi molto della nostra eredità, e scoprirci più ricchi di quanto immaginiamo. Alla bellezza del testo della Carta, testimoniata dalla sua longevità, questo libro affianca un tesoro di riferimenti, assonanze, simmetrie, tratti dalle diverse arti e ispirati ai princìpi costituzionali: suggerimenti di lettura che illuminano la vitalità e l'attualità del testo della Costituzione, un monumento da preservare come parte del nostro immenso patrimonio culturale.
-
Autore:
-
Editore:
-
Collana:
-
Anno edizione:2016
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
-
Lorenzo Benigni 14 dicembre 2017
-
MARA CAPORALI 03 dicembre 2017
L'opera si pone un obiettivo molto ambizioso, quello di rintracciare la bellezza nella Costituzione e di cercare i legami tra la Carta costituzionale e la bellezza esterna ad essa, sondando in particolar modo il terreno delle arti. Notevoli sono sia le posizioni del Costituzionalista, sia quelle dello Storico dell'arte, anche se le notazioni di carattere enciclopedico (elencazioni puntuali di nomi e date) rischiano di interrompere/forzare la fluidità generale delle argomentazioni. Pregevole l'edizione rilegata.
-
Libro molto interessante anche per il modo in cui vengono presi in esame i vari articoli della costituzione. Prima dal punto di vista del giurista e poi dallo storico dell'arte. Lo consiglio