Bellissimo
L'abbraccio
Un breve, folgorante apologo sulla solitudine e sull'amore, scritto da uno dei più amati autori della grande letteratura contemporanea, e illustrato con i disegni di un'artista nota in campo internazionale, che ha esposto anche al Madre di Napoli e di cui è in allestimento una personale al Jeu de Paume di Parigi. Piccolo libro, elegante e raffinato, "L'abbraccio" è quasi un dono di David Grossman ai suoi lettori, perché ne facciano a loro volta dono alle persone che amano.
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Autore:
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Anno edizione:2018
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GABRIELLA D'AGOSTINO 27 giugno 2014
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SABRINA LANGELLA 15 novembre 2011
Ci sono storie che all'apparenza possono sembrare banali per la loro semplicità, non è questo il caso. La bellezza sta proprio in questo, le emozioni non hanno bisogno di parole difficili per essere descritte, anzi, per quanto uno possa provare a percepirle, viverle è tutt'altra cosa. E'la scoperta di un bambino per quel che concerne la sua unicità, che per quanto possa sembrare meravigliosa si unisce alla solitudine. Cosa c'è di meglio dell'abbraccio per l'unione di due solitudini? A volte basta realmente poco, un gesto che non costa nulla ma che vale realmente tanto, una vera rarità. La dolcezza che si riesce a leggere con i propri occhi è immensa, fa venir voglia di abbracciare qualcuno, di quegli abbracci forti che non fanno male, di quelle strette al petto che leniscono le ferite dell'anima.
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LUCA GAMBERINI 13 gennaio 2011
Appena finito di leggere "L'abbraccio", di Grossman. Lo dico subito per i teorici della mercificazione della cultura. Rapporto pagine-prezzo sconveniente. Ma se un libro dovesse essere valutato solo per questo... E' un libro corto. Breve. Però ha due vantaggi incredibili. Proprio perché composte di poche frasi, ognuna di queste ha un peso specifico altissimo. Non come in un romanzo d'oggi, dove la lingua tritura qualsiasi cosa. Dove tutto scorre. Questa è una favola lenta. Secondo aspetto positivo è la presenza dei disegni di M.Rovner. Il racconto si snoda quasi di più attraverso i tratti della sua mano che le parole, le quali per loro natura hanno precisi limiti espressivi. Il disegno, per fortuna, va oltre. Infine l'ultima considerazione. La bellezza e la delicatezza. Non aspettatevi grandi rivelazioni. Eppure la meraviglia è tutta lì: nell'apparente banalità. Ma attenzione: chi dopo averlo letto pensa che per davvero si tratti di un testo banale... No. Non è per nulla un racconto banale. E' anzi vitale. Umano. Con un'altissima densità di verità, di profondità. E naturalmente di semplicità: perché spesso le più grandi verità non hanno bisogno di troppe parole per essere descritte prima e recepite poi.