"L'albero dei mille anni" racconta la battaglia contro il cancro di Pietro Calabrese, giornalista e direttore di famose riviste come "Il Corriere della sera". La scoperta del brutto male viene narrata da Calabrese in chiave fiabesca, ricca di metafore capaci addirittura di allaggerire il contenuto facendolo sembrare un incubo tragicomico. Le fasi della malattia,"La caverna oscura", vengono narrate e vissute attraverso reazioni ed emozioni dei cari dello scrittore, come la figlia e la moglie, come i colleghi ed amici d'infanzia. Non si tratta di una vera lotta contro il cancro, ma di una coinvivenza che non getta il protagonista nel baratro della rassegnazione, ma che lo spinge verso la vita e la ricerca di un senso per codesta. Sofferenze fisiche ed emotive scompaiono di fronte alla grandezza della vita, forte come il boab secolare.
L'albero dei mille anni. All'improvviso un cancro, la vita all'improvviso
Non ci pensiamo mai, ma la vita può deragliare improvvisamente. Bastano due parole. È successo il 19 maggio 2009 a Pietro Calabrese, una carriera luminosa nel giornalismo e un'esistenza piena. Nel suo caso le due parole sono state addensamento polmonare, pietoso eufemismo per significare che è entrato di diritto nella costellazione del cancro (quale acutezza nella battuta di Woody Allen: "Oggi le due parole che è più bello sentirsi dire non sono 'ti amo' ma 'è benigno'"). In questo libro tanto lucido quanto toccante Calabrese racconta il suo cammino, giorno per giorno, dopo quel fulmine a ciel sereno. Un cammino che passa per l'altalena dello sconforto e della speranza, per le notti sotto l'assalto molesto dei pensieri e per il ricordo sognante di quando la notte invece - si parlava d'amore, per il tempo che diventa sospeso e per il calore benefico delle persone care ("già, e adesso chi lo dice agli amici?"). Ed è un cammino che passa inevitabilmente per la brutalità delle cure e per un corpo devastato in cui non ti riconosci più. Eppure, a un certo punto, fa una svolta radicale e diventa un cammino di crescita e di consapevolezza nuova. Raggiunta durante una chiacchierata con un amico sotto un baobab africano, il monumentale albero dei mille anni. Da lì Pietro, scoprendo una verità semplice e rivoluzionaria ma nascosta, lancia a tutti un messaggio salvifico, scritto con la penna del grande giornalista ma pensato con la mente e con il cuore dell'uomo.
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Autore:
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Editore:
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Anno edizione:2010
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In commercio dal:29 settembre 2010
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Fabiana Varriale 06 maggio 2016
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BARBARA ZINANI 07 febbraio 2011
Con grande maestria Calebrese è riuscito a trasmettere il vortice di emozioni , spesso devastanti, che la malattia ha portato dentro di lui. Pagina dopo pagina ci porta con lui nella sua lotta, nei suoi momenti tristi ma soprattutto ci insegna a non arrenderci nonostante la lucida consapevolezza che la fine è alle porte,ad amare la vita, a combattere per lei perchè è ciò di più prezioso che abbiamo. Sorprendente, mai banale o retorico, da leggere assolutamente e lasciarsi trasportare con lui nel suo viaggio, nei suoi ricordi; guardare attraverso i sui occhi e sentire attraverso il suo cuore.
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Quanta vita c'è in questo libro! C'è un viaggio, un dolore, una speranza, la fiducia,la scoperta, la capacità di vedere la bellezza... Non so come abbia fatto ma non sono mai stata triste mentre leggevo...sentivo che mi stava sussurando "La vita è meravigliosa"