Gradevole romanzo giallo-poliziesco. La trama principale si sviluppa fluida e lineare corredata da altre due vicende secondarie che impegnano a fondo le competenze e le abilità della nuova squadra di poliziotti, costituita ex novo da personale sgradito di altri distretti ed obbligato a riscattare la malfamata reputazione procurata dal vecchio staff del commissariato di Pizzofalcone. Pena la definitiva chiusura dello stesso. La storia è ambientata a Napoli. Non la solita Napoli piena di sole, bensì una Napoli piovosa e ventosa, che risulta essere anch'essa un personaggio, quello scenografico, nella misura in cui appare come il riflesso degli aspetti negativi delle vicende raccontate. Il protagonista è l'ispettore Giuseppe Lojacono, adeguatamente coadiuvato dagli altri sei componenti della squadra, mentre personaggi minori ruotano intorno ai tre noir. Ogni personaggio, dal protagonista all'ultima figura, è scrupolosamente caratterizzato e delineato, sia nell'aspetto fisico, sia in quello psicologico. Ogni personaggio possiede una propria scala di valori, di sentimenti, di umanità, che decresce mano a mano che si scende da quelli più positivi a quelli meramente negativi. Dalle considerazioni che l'autore fa esprimere agli interpreti o che esprime egli stesso i terza persona, si evince anche una dura critica sociologica a gran parte della cosiddetta "Napoli bene", la Napoli dei ricchi, con le sue ipocrisie, i suoi non-valori, la sua fatuità. La qualità del romanzo, però, che ho maggiormente apprezzato è la profonda umanità di talune figure; un'umanità che quei personaggi possiedono, ma solo perché è proprio l'autore, fornito di un'ammirevole sensibilità, che sa trasfonderli in quelli.
Buio per i Bastardi di Pizzofalcone
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Nel tepore ingannevole di un maggio malato, il raccogliticcio gruppo di investigatori comandato da Gigi Palma si trova a fronteggiare un crimine terribile: un bambino di dieci anni, nipote di un ricco imprenditore, è stato rapito. Le indagini procedono a tentoni, mentre il buio si impadronisce lentamente dei cuori e delle anime e la morsa di una crisi di cui nessuno intravede l'uscita stravolge le vite di tanti, spegnendo i sentimenti più profondi. Anche un banale furto in un appartamento può nascondere le peggiori sorprese. I Bastardi dovranno essere più uniti che mai, per trovare insieme la forza di sporgersi su un abisso di menzogne e rancori dove non balena alcuna luce. Intanto, nel commissariato più chiacchierato della città, i rapporti di lavoro e quelli personali si complicano, e il vecchio Pisanelli prosegue la sua battaglia solitaria contro un serial killer alla cui esistenza nessuno vuole credere.
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Autore:
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Anno edizione:2016
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Sara De Laurentis 02 dicembre 2017
Questo è un romanzo tra i più terribili della serie sui Bastardi. Sono presenti più storie e si scoprirà poi quanto sono intrecciate tra loro. I Bastardi sembreranno sbandati all'inizio, ma un'intuizione geniale li porterà sulla retta via. La tensione fa da padrona in questo romanzo che lascia con il fiato sospeso fino alla fine. Uno dei libri capolavoro di De Giovanni, ne consiglio assolutamente l'acquisto.
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In questo libro, "I Bastardi" sono impegnati in diverse indagini, quella che peró tiene con il fiato sospeso è quella del bambino rapito, il piccolo Dodo. I suoi discorsi interiori sono di una tenerezza estrema: stretto al suo pupazzo Batman a cui dà forza, mentre è nelle mani dei rapitori, per darne a se stesso. Lo stile è intenso, la trama incalzante sino all'amaro finale, non solo amaro ma soprattutto inquietante. Riporto un unico appunto: continua dai libri precedenti lo stesso errore di ortografia (almeno nel formato Kindle): se stesso accentato; l'ho ritrovato in tutt'e tre i libri letti fino ad ora della serie dei "Bastardi". Per il resto un'altra grande prova di De Giovanni.