Il prequel/remake de "La Cosa" carpenteriana (1982) non è certo un film particolarmente riuscito e di cui si sentisse il bisogno. Però basta una singola e specifica differenza rispetto al suo predecessore e già acquista un valore aggiunto per nuove e ulteriori considerazioni. "The Thing" 2011 trasforma in saga le vicende della Cosa così da metterla alla pari coi suoi colleghi di genere, "Predator" e "Alien". Forse è impossibile non usare la fantascienza per comunicare tramite audiovisivo l'idea che, secondo teologi e filosofi dalla mistica renano-fiamminga del XIV secolo al Kant de "La religione entro i limiti della sola ragione" (1793), da Ricoeur all'Haag che nel '68 ha contrapposto "Dottrina biblica e dottrina ecclesiastica del peccato originale", alle nostre spalle non c'è mai stata alcuna età dell'oro, alcun paradiso perduto, alcun motivo di rimpianto e nostalgia. Il male preesisteva fin dal principio, se mai ce n'è stato uno, e il cosmo l'ha consegnato in eredità via via a ogni suo epifenomenico ente ed evento. Alien, Predator e la Cosa sono extraterrestri e antecedenti l'antropogenesi, ciò ormai è assodato e questo filone cinematografico ha il merito di ricordarcelo. Il videoclip "Right Here, Right Now" (1999) per Fatboy Slim sembra alludere più a un'evoluzione finita male, e non iniziata e proseguita con un elemento negativo onnipresente. Il peculiare apporto sul tema da parte del regista olandese van Heijningen Jr. è il mostro bicefalo assemblaggio di due corpi: il male in noi sussisterebbe come scissione interiore ("Spaltung") psichica e fisica, un'automachìa. Van Sant l'ha mostrata in "Paranoid Park" (2007) con la guardia ferroviaria ancora viva seppur tranciata a metà, ma fin da "Gerry" (2002) le sue locandine erano di volti frantumati e ricomposti. Tuttavia il dibattito sulla soggettività è proseguito giungendo a non dare più per scontato quale sia il nesso fra bene e male e fra identità e alterità. L'ultima edizione della Garzantina vattimiana apre la voce "Altro" col Rimbaud di "Je est un autre": il distinguo winnicottiano tra vero e falso sé esige un aggiornamento ch'elimini la consueta demonizzazione dell'alterità giudicata sempre e comunque alienazione. Una corrente di pensiero diametralmente opposta, quella levinasiana, viceversa la valuta come unica chance di salvezza: solo con l'apertura all'altro si può giungere a un Io non più vittima di se stesso. Davanti però a posizioni così estreme e polarizzate, non è detto che la strada giusta non sia quella intermedia, che nel rapporto fra identità e alterità trovi qualcosa di buono trasversale a entrambe. (Un bacio a Orietta Anibaldi)
La cosa (DVD)
La paleontologa Kate Lloyd si unisce a un team norvegese di scienziati in Antartide che ha scoperto un extraterrestre sepolto nel ghiaccio. La creatura, dissepolta, sembra poter assumere qualsiasi forma vivente. Kate deve allearsi col pilota Carter per impedire che la creatura li uccida uno a uno. La lotta per la sopravvivenza della razza umana ha inizio.
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Titolo originale:The Thing
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Regia:
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Interpreti:
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Paese:Stati Uniti
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Produzione:Universal Pictures, 2021
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Distribuzione:Warner Home Video
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Durata:108 min
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Lingua audio:Italiano (Dolby Digital 2.0 - stereo);Francese (Dolby Digital 2.0 - stereo);Inglese (Dolby Digital 2.0 - stereo);Polacco (Dolby Digital 2.0 - stereo);Spagnolo (Dolby Digital 2.0 - stereo)
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Lingua sottotitoli:Ceco; Danese; Finlandese; Francese; Inglese; Norvegese; Olandese; Portoghese; Svedese; Tedesco
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Formato Schermo:Wide Screen
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Alberto Di Martino 02 dicembre 2010
I membri di una squadra di ricerca scientifica di un'isolata base di ricerca americana nell'Antartico scoprono l'esistenza di un disco volante, senza sapere che questo ha causato la morte di tutti i loro colleghi norvegesi. Per loro sarà l'inizio di un angoscioso incubo senza fine... Un remake complicato (del classico "La cosa di un altro mondo" di Christian Nyby e Howard Hawks del 1951), diretto da un maestro del genere quale John Carpenter, con gran piglio ed energia, e con una buona dose di creatività (vedi il massiccio uso di effetti speciali), con un supporto d'eccezione quale la colonna sonora firmata da Ennio Morricone. Con questi elementi si costruisce una storia di grande suspence e notevole cattiveria, con protagonista una creatura intenta a soppiantare il genere umano, nascondendosi dietro la sua abilità camaleontica. Ciò nonostante il film non ha incantato lo spettatore dell'epoca, così come avrebbe dovuto essere, registrando incassi al di sotto delle previsioni. Dispiace, perché le novità introdotte a livello visivo e non solo, all'epoca, sono state perfezionate in seguito, grazie all'ausilio delle nuove tecnologie. Kurt Russell è a suo agio nella parte dell'antieroe d’azione, come già visto in "1997: Fuga da New York". Questo è sicuramente uno dei pochi casi in cui la pellicola originale è stata battuta così nettamente da un rifacimento successivo. "Allora che facciamo?" "Aspettiamo". E' assolutatamente da vedere.