E' stata una lettura piacevole, adoro lo stile della Bignardi: così asciutto, scorrevole, tagliente e ironico; la storia è veloce e per nulla impegnativa, nonostante ammetto di aver fatto fatica a carburare inizialmente. In tutta onestà non è nulla di eccezionale, ma si lascia leggere…vi consiglio questo libro perché la storia di Eugenia, la protagonista, nelle sue difficoltà nei suoi dolori e nelle sue gioie racconta la vita di ognuno di noi e regala begli spunti di riflessione
Un karma pesante
"Quando ha sentito che a novembre compio quarantadue anni mi ha guardata negli occhi e ha detto: 'Quarantadue è multiplo di sette. Sarà un anno di grandi cambiamenti: stai pronta, Eugenia'." Eugenia Viola non crede nei multipli di sette, ma è sempre stata fin troppo pronta a mettersi in gioco. Era un'adolescente segnata da un dolore prematuro e ossessionata dalla ricerca della propria identità: oggi è una donna spericolata eppure saggia. Ciò che sa fare meglio, quel che le toglie il sonno, è il suo lavoro di regista. Ma quando improvvisamente la vita la obbliga a fermarsi, il film che ci racconta è quello dei tanti pezzi di sé lasciati per strada. La tredicenne affascinata dall'oscuro protagonista di un romanzo russo, la ragazza che parte per Londra in fuga dalla malattia del padre, la ventenne inquieta che approda nella Milano dei profondi anni Ottanta e poi nella New York degli anni Novanta. Fino al presente rigoroso, assediato dalle nevrosi degli Anni Zero ma riempito dall'amore imperfetto per Pietro e per le figlie Rosa e Lucia, le uniche capaci di ancorarla a terra. "Un karma pesante" getta uno sguardo insolito e brillante sui nostri ultimi trent'anni ed è insieme la storia di una donna spietata con se stessa ma teneramente fragile, allegra, materna, tanto dolorosamente vicina all'autenticità della vita che abbiamo l'impressione di conoscerla almeno quanto conosciamo noi stessi.
-
Autore:
-
Editore:
-
Collana:
-
Anno edizione:2010
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
-
Annalisa Samarelli 11 maggio 2018
-
valentina errico 22 settembre 2012
Scorrevole, divertente, tanto normale quanto surreale!
-
SILVIA COLOMBO 05 dicembre 2011
Questo libercolo ha la tristissima caratteristica di avere un titolo spettacolare che si aggroviglia su se stesso e che si nutre della sua stessa spettacolarità. Tutto il libro è sovrastato dall'ombra severa di questo presunto "karma pesante" che non esiste. Questo dannato titolo è fine a se stesso, e non va oltre la copertina; è il culmine - e la fine - di tutta la bellezza del libro. E la foto di copertina contribuisce soltanto ad illuderti di stare per leggere qualcosa che ti cambierà la vita.