La descrizione dettagliata della metro e del clima presente nelle gallerie oscure fa immedesimare il lettore in tutto e per tutto durante la narrazione
Metro 2033
L'anno è il 2033. Il mondo è ridotto ad un cumulo di macerie. L'umanità è vicina all'estinzione. Le città mezze distrutte sono diventate inagibili a causa delle radiazioni. Al di fuori dei loro confini, si dice, solo deserti e foreste bruciate. I sopravvissuti ancora narrano la passata grandezza dell'umanità. Ma gli ultimi barlumi della civiltà fanno già parte di una memoria lontana, a cavallo tra realtà e mito. Più di vent'anni sono passati dall'ultimo decollo di un aeroplano. I binari ferroviari, abbandonati, portano verso il nulla. L'etere è spento e laddove prima suonavano le frequenze delle maggiori radio mondiali, da Tokyo a New York fino a Buenos Aires, ora regna solo il silenzio. L'uomo è stato sostituito da altre forme di vita, mutate dalle radiazioni e più idonee a vivere nella nuova arida terra. Il tempo dell'uomo è finito. Poche migliaia di esseri umani sopravvivono ignorando il destino degli altri. Vivono nella metropolitana di Mosca, la più grande del mondo. È l'ultimo rifugio dell'umanità. Le stazioni sono diventate dei piccoli stati, la gente riunita sotto idee, religioni, filtri dell'acqua o semplicemente per difendersi. È un mondo senza domani, senza spazio per sogni, piani e speranze. I sentimenti hanno lasciato spazio all'istinto di sopravvivenza, ad ogni costo. Vdnkh è la stazione più a nord, una volta la più bella e più grande. Oggi la più sicura. Ma oggi una nuova minaccia si affaccia all'orizzonte. Artyom, un giovane abitante di Vdnkh, è il prescelto per addentrarsi nel cuore della metro, fino alla leggendaria Polis, per avvisare tutti dell'imminente pericolo e ottenere aiuto. È lui ad avere le chiavi del futuro nelle sue mani, dell'intera metro e probabilmente dell'intera umanità.
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Autore:
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Editore:
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Collana:
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Anno edizione:2010
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Francesca Polce 12 maggio 2019
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Luca Gaetano Nisi 29 novembre 2017
All'inizio ero scettico riguardo questo libro, il fatto di essere collegato ad altri due (che ne compongono la trilogia) non mi ispirava granchè, tuttavia, ben disposto dalla trama, ho deciso di comprarlo e devo ammettere che ho fatto benissimo. Ho avuto un po' di difficoltà all'inizio a ricordarmi i nomi russi delle stazioni della metro, in seguito con l'aiuto della mappa (e grazie al fatto che i nomi più importanti ovviamente sono ripetuti continuamente durante i vari capitoli) ho imparato a riconoscerli a primo colpo e a saperli subito individuare nella cartina. Il libro è scritto molto bene, in alcuni passaggi ho notato alcune imprecisioni, tuttavia vale la pena acquistarlo.
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ANNALISA MILANESE 28 novembre 2017
Non amo la fantascienza, ma ho adorato questo libro perché la vicenda è tutt’altro che fantascientifica, ci sono aspetti umani che colpiscono nel profondo. La storia è ambientata nel 2033 e, quando inizia, è già avvenuto il disastro: probabilmente una guerra nucleare ha distrutto la Terra, rendendola un cumulo di macerie e un ambiente inospitale ormai per l’uomo. I superstiti si sono così ritrovati costretti a trovare un’alternativa per sopravvivere, rifugiandosi nei bui cunicoli della metropolitana di Mosca. Ogni stazione è come un piccolo stato, dove vigono leggi durissime. In questo mondo deformato si snoda la vicenda umana di Artyom, il protagonista, che si troverà a fronteggiare pericoli più grandi di lui. Una lettura davvero interessante, non a caso questo libro, nato sul blog dell’autore, è diventato un caso letterario.