Il mio nome è Rosso - Orhan Pamuk - copertina
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Letteratura: Turchia
Il mio nome è Rosso
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Descrizione


Scelto da IBS per la Libreria ideale perché questo romanzo racconta una civiltà a cavallo tra Occidente e Oriente, tra laicità e religiosità, segnata da eccessi ma anche da una grande consapevolezza. La Turchia: un paese in cui le contraddizioni culturali si percepiscono nettamente. Per metterne in rilievo tutti gli aspetti più oltranzisti (e per altri versi più interessanti), Pamuk ricorre al romanzo storico, pur essendo chiaro che intende anche denunciare una situazione contemporanea.

Un romanzo d'amore, una storia di intrighi e di misteri che conducono fino alle stanze segrete del palazzo del Sultanom l'eccezionale talento narrativo e la grande sensibilità poetica di Orhan Pamuk

Istanbul, 1591. In una città scossa da antiche inquietudini e nuovissime tentazioni, tra i miniaturisti del Sultano si nasconde un feroce assassino. Per smascherarlo, Nero è disposto a tutto, anche a rischiare la vita. Perché se fallisce, per lui non ci sarà futuro con la bella Seküre, non ci sarà l'amore che ha sognato per dodici anni. Libro corale, carico di passione e di suspense, questo straordinario romanzo di Orhan Pamuk restituisce la ricchezza e la malinconia di un mondo al tramonto. Nel contrasto tra i due vecchi miniaturisti, Zio Effendi e Maestro Osman, Pamuk riassume una discussione che continua ancora oggi nel mondo islamico, diviso tra modernità e tradizione.

Dettagli

Tascabile
19 maggio 2014
456 p.
9788806222215

Valutazioni e recensioni

  • Nonostante sia il libro più famoso dello scrittrore turco e quello con cui ha vinto il Nobel, non mi è parso un capolavoro. Interessaante l'ambientazione e la scelta di situarsi proprio negli anni, alla fine del Cinquecento, in cui l'Impero Ottomano rinuncia alla pittura e in generale alla rappresentazione artistica per motivi religiosi, ma la vicenda e soprattutto la lingua rischiano di cadere in circoli viziosi retorici e ridondanti. Peccato perché, qui e la, ci sono notazioni interessanti sul disegno e sulla vita.

  • Mi dispiace molto doverlo ammettere, ma questo libro ben presto risulta noioso. Intendiamoci: la scrittura è scorrevole e la struttura interessante. L'idea di più narratori-personaggi che si alternano e che danno ognuno la propria verità dei fatti è geniale, ammettiamolo, ma non viene sfruttata bene a mio avviso. Ci sono due omicidi, c'è un segreto legato ad un libro, ci sono identità nascoste... ma il lettore è letteralmente sommerso da soporifere e ripetitive riflessioni sulla miniatura (che son digressioni anche e soprattutto sulla scrittura e sulla creazione artistica in genere, questo è evidente) e rischia di perdersi e perdere il filo del discorso. Anche la tematica dello scontro fra culture, fra Occidente ed Oriente, alla fine risulta eccessivamente marginale. Ahimè, una lettura che non consiglio a tutti...

  • ENRICO VACCARI

    Un ottimo libro che ha giustamente donato al suo autore notorietà internazionale. La storia si svolge in un tempo e un luogo lontani, la Istanbul della fine del Millecinquecento, e in un ambiente particolare, quello dei miniaturisti. Intrigante e sapientemente applicata l'idea di fare parlare non solo le persona, ma anche gli oggetti disegnati dai maestri del colore in pagine di straordinaria bellezza.

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