Lettura molto scorrevole che trasporta il lettore nella seconda guerra mondiale. In particolare si sofferma sul singolare metodo di tortura cui va incontro il protagonista. Tale tortura, totalmente mentale e non fisica, porta il protagonista alla ricerca disperata di una via di fuga dalla pazzia. Gli scacchi si configurano così come unica soluzione alla trappola psicologica della solitudine, diventando così un aspetto cruciale della vita del protagonista anche nel suo futuro. Lo consiglio a chi cerca una lettura veloce e non particolarmente impegnativa, ma comunque interessante
La novella degli scacchi
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«Fra i due si instaurò di colpo un rapporto diverso; una pericolosa tensione, un odio appassionato. Ormai non erano piú due persone che volevano mettere alla prova la propria perizia nel gioco, erano due nemici che avevano giurato di distruggersi a vicenda.»
«Il miglior racconto di Stefan Zweig» – Daniele Del Giudice
Chi è lo sconosciuto in grado di tenere testa al grande Czentovic, il campione del mondo di scacchi? Dice il vero, quando sostiene di non giocare da piú di venti anni? Quale mistero nasconde in realtà quest'enigmatico giocatore? Scritto pochi mesi prima che Zweig si suicidasse nella città brasiliana di Petrópolis, Novella degli scacchi è una inquietante favola, «un piccolo contributo – come sostiene con dolorosa ironia il protagonista – a questa nostra epoca cosí grande e soave».
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Anno edizione:2015
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Il libro mi è piaciuto molto , soprattutto novella degli scacchi che entra nel pieno della follia di un uomo che come si può capire dal titolo ha a che fare con il mondo degli scacchi. Personalmente Paura è un racconto per alcuni versi noioso, ma vale la pena leggerlo. Lettera di una sconosciuta è un completo capolavoro. Zweig mi ha totalmente sorpreso , soprattutto perchè questo è stato il suo primo libro che ho comprato e letto. Credo che farò altre spese sui suoi libri.
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Maria Airoldi 24 novembre 2016
Apparentemente questo libro è solo il racconto di una sfida davanti a una scacchiera, limitata nel tempo e nelle conseguenze. Di fatto però i due protagonisti si caratterizzano in modo totalmente antitetico. Per il primo il gioco è solo abilità tecnica, esercizio consumato e gratificante. Per l'altro, come scopriremo nel corso del racconto, la capacità acquisita è frutto di una sofferenza patita fin quasi allo smarrimento della ragione. Perciò la storia si rivela una amara metafora del conflitto fra due forme diverse di civiltà: una tecnica incapace di pensiero critico e una cultura storica ormai fragile e spossata. Una straordinaria proiezione dell'interiorità dell'autore, che soffre questa contraddizione fino al compimento della resa finale