l'intreccio della storia legata al delitto con la presentazione della vita di ogniuno dei "bastardi" rende il libro piacevola da leggere e lo fa scorrere via senza intoppi ...
Pane per i Bastardi di Pizzofalcone
Se vuoi dimostrare quanto vali, devi misurarti con un avversario degno di te. E i Bastardi lo hanno trovato. Per Pasquale Granato essere fornaio era una missione, non un mestiere. Avrebbe potuto guadagnare molto di piú, adeguandosi ai metodi moderni, ma lui era il Principe dell'Alba e con il profumo del suo pane doveva accogliere il risveglio della città. Quindi continuava a farlo secondo tradizione, con il lievito madre, e la gente veniva da tutti i quartieri a comprarlo. Adesso però è morto: qualcuno gli ha sparato. Otto mesi prima Pasquale aveva visto qualcosa che non avrebbe dovuto vedere, qualcosa che riguardava la criminalità organizzata, perciò l'indagine viene presa in carico dall'ambizioso sostituto procuratore Diego Buffardi. Ma Lojacono è convinto che quella vicenda non c'entri affatto, e non intende cedere il caso. Tra il poliziotto e il magistrato si scatena cosí una vera e propria sfida, una rivalità che, alla fine, non sarà solo lavorativa.
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Autore:
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Editore:
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Anno edizione:2018
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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valerio antonetti 09 agosto 2018
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CARMEN AZZONI 16 maggio 2018
Pur avendo letto tutti i precedenti libri della serie, “Pane” non mi ha deluso nel raccontare le vicende dei singoli e la coralità del gruppo. Ci sono pagine che suscitano "pathos", come quelle del 'va tutto bene...' dedicate a situazioni difficili del nostro tempo. E poi, c'è ‘il cinese', con il suo acume e la malinconica ricerca di felicità con la bella Piras... Se per alcune vicende c'è una sorta di conclusione, altre rimangono aperte, nell'attesa del libro successivo!
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De Giovanni ha avuto l’intuizione di inquadrare come protagonista unica di una serie poliziesca un’intera squadra investigativa: ne consegue che racconta così non una ma diverse storie, approfondisce non uno ma vari tipi caratteriali, ciascuno a sé stante, compie una ampia e articolata carrellata tra vizi e virtù dell’animo umano, contrappone tutto ed il contrario di tutto. Non si dilunga su guardie e ladri, ma ci incanta soffermandosi, con delicatezza, gentilezza e indulgenza, sulle persone, e di converso ci affascina descrivendo sapientemente, e cesellandoli con la scrittura, sentimenti, emozioni, passioni, amori, impulsi del cuore in positivo e in negativo. Parla quindi di noi, e a noi tutti. De Giovanni con “Pane” letteralmente sazia l’appetito dei suoi fan, riempie l’immaginario del lettore di più storie, affabula e incanta proprio perché, data la varietà dell’offerta, ognuno trova quanto maggiormente gli aggrada, l’azione, l’amore, il dramma, il sorriso, la malinconia per il tempo passato, il disagio per i crepuscolari tempi correnti. Soprattutto De Giovanni fa quello che gli riesce meglio, descrive i sentimenti dei suoi personaggi. Scava a fondo nel cuore degli uomini, ne tratteggia in sintesi il meglio e il peggio, sullo sfondo della sua Napoli: De Giovanni descrive con sapienza il cuore, sia della città sia dei suoi concittadini, perché lo ascolta, con dolcezza e tenera malinconia insieme, così come farebbe chiunque, ciascuno di noi, perdendosi dietro il ricordo di attimi felici della propria vita, rosolandosi al calore che sempre suscita il profumo delle gioie trascorse, nel buon tempo antico. Tradire quei ricordi, venir meno a certi valori, a certe tradizioni ferree, salde, universali, antiche e sempre nuove, questo è il vero delitto. Per questo piace Maurizio De Giovanni, come a tanti, ai più, piace il buon pane fatto come una volta.