Le parole sono importanti. Dove nascono e cosa raccontano - Marco Balzano - copertina
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Letteratura: Italia
Le parole sono importanti. Dove nascono e cosa raccontano
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Descrizione


Ogni parola ha una voce. Ascoltarla vuol dire conoscere gli incontri, i misteri, le disgrazie e le fortune che ne hanno segnato la strada. Perché ogni parola ha una storia da raccontare.

«Dieci capitoli in cui l'autore toglie i panni di romanziere e rimette quelli di insegnante per accompagnarci nei meandri della lingua e "scongiurare il rischio, oggi così concreto, di rimanere in balia di un linguaggio superstizioso, che ci abbaglia e ci impressiona ma che non comprendiamo davvero"» - Annachiara Sacchi, Corriere della Sera

Quando ci raccontano l'etimologia di una parola proviamo spesso una sensazione di meraviglia, perché riconosciamo qualcosa che non sapevamo di sapere, un universo di elementi che era sotto i nostri occhi ma che non avevamo mai notato. Allora come è possibile che l'etimologia, cosí carica di fascino, non riceva la considerazione che merita? Eppure padroneggiare le parole nella loro storicità e non possederne solamente la scorza ha dei vantaggi. Per esempio, chi acquisisce una forma mentis etimologica sa che attribuire a qualsiasi vocabolo un solo significato è limitativo. Da questo punto di vista l'etimologia è come la poesia, perché sa offrire sempre un'immagine o un gesto che danno tridimensionalità alla parola. Inoltre, quando ne conosciamo l'archeologia, possiamo chiederci se l'uso odierno dei vocaboli conservi ancora qualcosa del significato originale e, nel caso non sia cosí, indagarne le ragioni. Attraverso dieci appassionanti scavi etimologici, Balzano ci dice non solo che ogni parola ha un corpo da rispettare, ma anche che non è un contenitore da riempire a piacimento. Perché ogni parola ha una sua indipendenza e una sua vita.

Dettagli

19 febbraio 2019
112 p., Brossura
9788806241773

Valutazioni e recensioni

  • Scoprire da dove nascono e cosa raccontano le parole sono da sempre gli obiettivi dell’etimologia, la disciplina che ritrova nei vocaboli la loro radice più profonda, per accenderne il senso pieno e complesso. Ogni parola ha una radice, un etimo che conduce all’origine. La parola "homo", ad esempio, deriva da "humus": in fine dei conti l’uomo ha molto in comune con la terra! Allo stesso modo, la parola “limite” deriva da "limes", sostantivo latino che «designa il sentiero che fa da confine tra due campi, le pietre sacre che segnavano la separazione dai terreni». Ritrovare il senso originale di un vocabolo è interessante, anche perchè si possono scovare tutti quei significati erronei che oggi attribuiamo ad una data parola: è il caso dei termini “social” e “condivisione“, tanto utilizzati quanto abusati in rete. “Con-dividere”, ad esempio, significa dare qualcosa a qualcuno, privandosene personalmente, cosa che invece non accade nel mondo digitale (al massimo si parla di “diffondere”). Il libro… Il breve saggio dell’insegnante milanese Marco Balzano è illuminante, in questo senso. “Le parole sono importanti” stuzzica l’intelligenza e l’interesse in modo inaspettato: quanti sbadigli di fronte alle rigide regole della linguistica e del latino! Ma, badate bene, non è il caso di questo piccolo gioiello della saggistica, che riesce a instradare la mente, attraverso la curiosità, in un viaggio storico-sociale, fatto di parole e significati, di concetti e storia, tradizioni e trasformazioni. Se, quindi, anche voi amate la lettura come mezzo per conoscere cose nuove, ma in modo curioso e interessante, non esitate a tuffare il vostro naso tra le pagine di questo libricino! Consigliatissimo.

  • Manuela Rosa Bertola

    “ Le parole sono importanti “ di Marco Balzano Parole importanti e importanza delle parole, un gioco di parole al quale Marco Balzano dedica un intenso saggio, rivelando, alla luce dell’etimologia e della semantica, le origini sorprendenti di alcuni termini della lingua italiana di uso comune. Le parole prescelte non si limitano a risuonare con una sola voce, ma richiamano al loro cospetto significati diversificati nel tempo e nello spazio; la loro quotidianità linguistica, non banale, le riqualifica come parole importanti, ricordo non è memoria, divertimento non è allegria. Ancora più affascinanti sono le parole come desiderio e scuola alle quali corrispondono antichi e opposti significati; desiderio traduce letteralmente la mancanza da una stella, meglio da una costellazione, ma dilatandosi si conclude nell’impossibilità di leggere il destino e nel constatare l’assenza di qualcosa a cui aspirare. Scuola, dal greco scholè, indica vacanza, riposo, tempo libero rivelando l’evidente contrasto in relazione al pensiero di ogni studente contemporaneo. Come rimanere indifferenti nel constatare che le parole possano raccontare di se stesse tutto e il contrario di tutto? Gli esempi citati sono solo alcuni degli innumerevoli elencati e di quelli che lo stesso autore vorrebbe indagare difendendo la forma mentis data dall’etimologia dalla quale molto è possibile apprendere per non porre limite all’utilizzo consapevole delle parole nella pienezza della loro storicità. Manuela Bertola

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