Il resto della settimana - Maurizio de Giovanni - copertina
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Letteratura: Italia
Il resto della settimana
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Descrizione


Il bar di Peppe è un minuscolo porto di mare nel ventre di Napoli. Uno di quei bar accoglienti e familiari, sempre uguali a se stessi, dove sfogliatelle e caffè sono una scusa per chiacchierare, sfogarsi, litigare e fare pace. Inferno o paradiso, dipende dal momento. Ma più di ogni altra cosa è il luogo ideale dove prepararsi all'Evento, quello che la domenica pomeriggio mette tutti d'accordo intorno a un'unica incontrollata passione. Alla cassa del bar c'è Deborah - rigorosamente con l'acca, ostentata come un titolo nobiliare che parla al cellulare sempre incastrato tra spalla e testa, mentre Ciccillo, il tuttofare di origine asiatica, è ovunque perché non si ferma mai. A uno dei tavolini siede invece il Professore, attento osservatore dei sentimenti umani, che a un passo dalla pensione ha deciso di scrivere un libro facile facile, che sappia parlare a tutti. Già, ma quale argomento può raggiungere il cuore e l'anima della gente? La risposta è sotto i suoi occhi, nella trepida attesa dell'Evento. Il resto della settimana è un vero romanzo sudamericano: è gioia e nostalgia, è la poesia di un sogno, è la celebrazione di un gioco. È un diario dell'emozione che uomini e donne vivono giorno dopo giorno, e che calamita ricordi, ossessioni e amori. È come il caffè napoletano, una sintesi perfetta di gusto ed energia: ti colpisce forte e ti dà il coraggio per affrontare le avversità della vita, fuori dal bar.

Dettagli

29 settembre 2016
300 p., Brossura
9788817090391

Valutazioni e recensioni

  • Enzo Cartaregia

    Un romanzo in cui tutto funziona benissimo. De Giovanni tiene insieme molti pretesti, a partire dal calcio, per costruire un vero e proprio epos di chi soffre, o forse, insospettabilmente, gode de "il resto della settimana", dalla Napoli a caccia dello scudetto, al tifoso di calcio in genere, fino a quanti non perdono l'abitudine di un buon caffé al bar. Personaggi ed ambienti, insomma, in cui tutti potranno identificarsi. E' tutto arioso, in una narrazione resa speciale da alcuni tratti illuminanti e costruiti, con evidente perizia dell'autore, con un gusto letterario ed una fantasia invidiabili. Un manuale per gli amanti del calcio e per chi, questi, non li ha ancora compresi fino in fondo

  • Sarà che amo il calcio fin da quando ero bambina, grazie ad un nonno e ad uno zio che mi insegnavano le formazioni delle squadre e mi portavano allo stadio. Sarà che adoro lo stile di Maurizio de Giovanni, così pulito e preciso ma anche capace di grande tenerezza ed empatia verso i personaggi che racconta. Sarà che casualmente ho letto questo libro proprio nella settimana in cui la Roma ha battuto il Barcellona 3 a zero, ribaltando il 4-1 dell'andata e qualificandosi per le semifinali di Champions League con una partita così epica ed emozionante da ricordarmi con chiarezza la ragione per cui amo il calcio ancora oggi, al di là dei troppi soldi, delle troppe polemiche e degli altri eccessi che spesso mi danno la nausea del pallone.

  • Giocare a pallone è il primo sintagma di senso compiuto che apprende un bambino; lanciare una palla a un gruppo di bambini equivale a lanciare manciate di felicità. De Giovanni si inserisce nella migliore tradizione latinoamericana del genere facendo il verso a Galeano, O. De Andrade, Soriano e tanti altri che hanno saputo raccontare il meraviglioso mondo delle passioni orbitante intorno alla sfera di cuoio. Napoli rappresenta il crocevia ideale, in Italia, di questo mondo eterogeneo, universo parallelo caotico e a tratti incomprensibile, che è la passione calcistica. Tifare Napoli diventa sinonimo di orgoglio "Sudalterno" e moto di ribellione allo strapotere calcistico del nord, un moto che si internazionalizza nelle gesta sovversive della Mano de Dios. Tutte le squadre hanno una tifoseria, l'anomalia napoletana è quella di essere l'unica tifoseria a possedere una squadra!

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