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Michel Onfray, prolifico filosofo francese, dà alle stampe l'ennesima opera. Se nella sua Constrostoria della Filosofia analizzava pensatori meno noti, qui ripercorsa la storia dell'Occidente, vista come storia della Cristianità che spazzò via le sue radici Greche. Obbiettivo dichiarato di Onfray è la scristianizzazione della società, e non a caso vengono qui riportate tutta una serie di questioni sollevate nel suo "Trattato di ateologia". Opera corposa e intensa, la cui lettura richiede attenzione e passione, ma ne vale la pena.
Questo saggio è talmente denso di contenuti e di riflessioni (non sempre condivisibili), che non è possibile sintetizzarlo in poche righe: se ne perderebbe la sua vitalità, la sua energia, la sua potenza. In esso si racconta la nascita, l'ascesa e la decadenza della civiltà giudaico-cristiana che regna da due millenni e che affonda le sue radici nella Bibbia, Antico e Nuovo Testamento. Questa nostra civiltà, come le altre e come quella che sorgerà dalle sue rovine, e che l'autore identifica in quella islamica che trae linfa dal Corano, "non si è costruita con i santi e con i pacifisti, con i non-violenti e con gli uomini virtuosi...bensì si è fondata "grazie ai delinquenti, ai banditi e ai professionisti della guerra, agli assassini senza scrupoli, agli uomini dediti alla tortura, ai sadici". Dietro a Gesù ci sono " i suoi discepoli che predicano l'amore per il prossimo, la pace, la bontà, il perdono delle offese e la carità", ma dietro a Gesù ci sono anche "le persecuzioni, le crociate, l'Inquisizione e i roghi". "Da una parte, oltre Gesù, ci sono anche "Francesco d'Assisi, Jan Hus, Girolamo da Praga e, più tardi, Erasmo e Montaigne, dall'altra Paolo di Tarso, Costantino, Bernardo di Chiaravalle, Pietro l'Eremita...Torquemada." L'autore ritiene che una civiltà "non vince sfoderando la verità più vera, o la giustizia più giusta, ma la forza più forte. E la forza ignora il bene e il male. Quando la forza vince, ciò che ha vinto viene chiamato Bene perché ha vinto, non perchè si tratti del Bene". Mentre la nostra civiltà sta decadendo, ecco che avanza quella islamica, in piena forma demografica e "che propone un'alternativa al nichilismo occidentale, alla religione del vello d'oro, e al consumismo come modello di vita".
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