Eric

Terry Pratchett riscrive il Faust a modo suo, ma non solo: fa una parodia dei poemi omerici e ci dà una sua interpretazione della teoria del big bang e della nascita della vita. Nonostante alcuni riferimenti classici un po' scontati, un libro piuttosto divertente.

Bellino, da Tsort in poi migliora, la brevità non è da considerarsi un grosso difetto ed è apprezzabile l'omaggio dantesco. Morte mi aspettavo comparisse con maggiore ruolo, mentre è relegata a semplice comparsa (la seconda volta notevomente inutile). Siceramente su certi punti l'autore si poteva dilungare un pò volendo. Naturalmente è un Pratchett come sempre molto capace ma anche sbrigativo, e che ciò tocchi il suo personaggio più famoso non è piacevole. Possiamo definire Eric un'avventura d'intermezzo, leggera e divertente con un finale molto aperto per i due protagoniti, un fattore ottimo per il successivo capitolo (spero più impegnato) del più grande scappone del Disco. Di certo non è l'avventura migliore del maggo, per quanto si sia venuti a conoscenza di altri geniali aspetti che riguardano lui ed il suo albero genealogico. La stampà è molto pulita e con caratteri comodamente grandi, ma purtroppo la copertina Salani ancora una volta risulta o fredda o non adatta. Non resta che aspettare la traduzione di Interesting Times, e poi di The last continent e The Last Hero, per saperne di più.

Ritorna il mago (anzi... "maggo") Scuotivento, protagonista de "Il colore della magia", "La luce fantastica" e "Stregoneria". Un antieroe, jellato quanto divertentissimo, uno dei personaggi più amati del Mondo Disco. L'unico difetto del libro è di essere troppo breve, ma va benissimo in attesa che la Salani si decida a tradurre anche gli altri libri di Pratchett...