La frontiera scomparsa

Niente. Mi ha letteralmente conquistato. Dotato di una franchezza e tenerezza disarmanti, a volte magico e interrogativo, a volte lucido ed esplicito. Un finale che non scorderò più e che ha svegliato in me la voglia di scrivere e leggere a più non posso. Speciale.

Un libro che si legge molto velocemente.. l'ho letto nell'arco di 24h, prima di dormire, sul treno... A dire il vero qualche aspettativa è stata tradita riguardo a questo libro... i vari capitoli risultano un po' troppo spezzettati, con salti temporali che fanno perdere d'occhio la narrazione principale. Nonostante ciò ritengo che Sepùlvedra sia un autore da tener d'occhio, da leggere ancora... infatti nei prossimi acquisti ci sono 2-3 suoi libri. La frontiera scomparsa, che è una serie di "racconti" - "capitoli" che hanno un'impronta fortemente autobiografica piena di ironia, è un libro tutto sommato accettabile. Non so per quale motivo ma l'ultima parte ha provocato in me un sentimento di estrema tenerezza e affetto. L'unica pecca di quest'opera è che la trama non risulta sempre chiarissima e i personaggio non vengono descritti e presentati in modo da rimanere ben impressi nella memoria... un libro non da 4/5 ma da 3,5/5.

Un libro che scorre via, leggiadro anche quando parla di tortura, di carcere. Sepulveda sa descrivere il male, il bene, la forza ed il coraggio, la vigliaccheria con soavità; le descrizioni della natura, degli odori, dei rumori si intrecciano con i sentimenti...e non vedi l'ora di affrontare la pagina successiva, il capitolo successivo. Ciò che è inespresso e sottointeso continua ad aleggiare nella mente, ed hai la sensazione di non avere compreso tutto, di esserti lasciato sfuggire qualcosa. Sai che c'è di più. Peccato che, come tutti i suoi libri, alla fine sia troppo breve.