Giorni in Birmania

Due società imperfette che si incontrano e lì si fermano, non vanno oltre. Questo è "Giorni in Birmania". Uno sguardo alla coabitazione tra inglesi e birmani durante il periodo coloniale degli anni '20. Uno sguardo impietoso che mette alla luce i difetti e l'immobilismo di entrambe le parti in causa: da una parte i coloni inglesi, razzisti, ottusi, superbi, e dall'altra i nativi birmani, indolenti e servili. E poi, in bilico, dilaniato tra due mondi, dilaniato dal "voler e non voler fare", c'è John Flory. L'unico a cercare di fungere da ponte ta le due culture, a innamorarsi della Birmania, cadendo però, dall'altra parte, in una sorta di odio incondizionato in tutto ciò che ha matrice britannica. L'unico a instaurare un raporto d'amicizia e di stima reciproca con un birmano. Un uomo innamorato di una giovane donna, di un amore che lo trascinerà in basso, laddove non si può più tornare indietro, solo, dolorante e, alla fine, sconfitto.