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Dovendo descriverlo, potremmo dire che questo è il primo album in cui Max e il suo team tentano di dare una svolta più matura al sound 883, sia a livello di testi che per arrangiamenti; insomma, in un certo senso degli 883 qui c'è solo il marchio. Quanto alla resa, se i primi 2 album sono un pezzo di storia, questo viene poco sotto, ma per motivi diversi. Aspetto positivo è che i brani, a partire dalla titletrack, sono in generale molto ispirati e viene messo un freno alla ruffianeria che abbassava la media dei due dischi precedenti; a colpire invece in negativo è il fatto che ben 3 pezzi su 10 siano reinterpretazioni di canzoni pubblicate da artisti stranieri, qui in Italia sconosciuti ai più: trattasi di "Tenendomi", "Almeno Una Volta" e "La Rana e Lo Scorpione".
Dopo i primi ottimi 4 album, anche gli 883 in questo "Grazie mille", arrancano un po'. Questo non vuol dire che sia un brutto cd anzi è un nuovo progetto. Si perchè per realizzare questo cd Max e co. si sono spostati appena in Giappone, dove hanno anche collaborato con questa cultura diversa. Infatti, il video del primo scatenatissimo singolo "Viaggio al centro del mondo", è stato realizzato interamente a Tokyo. Il cd si apre con "Grazie mille", canzone molto trascinante e godibile, per proseguire con la movimentata "La regina del celebrità". C'è spazio anche per i pezzi romantici come "Nient'altro che noi", "Le luci di Natale" e una cover tradotta in italiano "Tenendomi". Si continua con "Almeno una volta" e "Dopo il solito bip" fino ad arrivare alla spiazzante e commovente "La rana e lo scorpione". Si conclude con "Tutto ciò che ho", uno dei pezzi più riusciti del cd. In conclusione, questo è un buon album, che pur non raggiungendo i livelli dei precedenti, si lascia ascoltare con piacere.
Dopo 4 album di altissimo livello si sente forse un pò di stanchezza di Max Pezzali e della produzione per il nuovo album Grazie mille. Infatti alcune canzoni sono delle cover riadattate in italiano (Almeno stavolta, Tenendomi). Cmq molto belle sono Grazie mille, Nient'altro che noi e la struggente La rana e lo scorpione (il testo più bello del disco). Non sarà il capolavoro degli 883 ma è un disco godibile
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