Il ladro gentiluomo

Le pagine sono volate via in un baleno! Spero Alice non si prenda una pausa troppo lunga e soprattutto definitiva.

Ho letto tutti i romanzi della serie dell'Allieva e questo mi ha deluso, rendendomi incomprensibile il merito per cui ha vinto il Premio Bancarella. Il giallo è inconsistente e la trama si sviluppa stancamente con due colpi di scena, che ho trovato di una cattiveria gratuita. Sono contenta che l'autrice abbia scelto di interrompere, almeno per qualche tempo, la serie dell'Allieva.

Forse il mio preferito in assoluto? Non lo so. In realtà la saga de l'Allieva mi è piaciuta tutta ma ogni volta che leggo e rileggo questo libro (e sono parecchie le volte) mi sembra di vedere tutti i pezzi disseminati nel 7 avventure precedenti andare al loro posto. Alice ha raggiunto il suo traguardo dal punto di vista del percorso di studi, adesso è un medico legale autonomo, libera di lasciar scorrere il suo istinto di novella Signora in Giallo che deve sempre essere dosato vista la sua propensione ad andare fuori dai bordi. Ed è finalmente arrivata a fare pace con la sua sindrome da cuore in sospeso. Parte da un equilibrio, forse precario, ma comunque una sorta di equilibrio c'è. Il giallo è avvincente, scorre veloce e ha il sapore dei cupcake di Bertolozzi, di cui viene continua voglia man mano che si continua la lettura. Il finale mi ha sorpresa più nelle modalità che nella scoperta del colpevole. Però gli eventi di questo libro non penso che possano essere considerati conclusivi. Ci sono ancora così tante cose che vorrei vedere, evoluzioni dei personaggi (specie della storia tra Alice e Claudio) che secondo me sono indispensabili. Ora non intendo dire matrimonio e pupi vari però un lieto fine degno di questo nome. ;)