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Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2013
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Ne “Il mondo di ieri”, composto durante l’esilio brasiliano, Zweig si mostra in tutta la sua umanità, sofferente ed impotente di fronte alla follia che si impossessò dell’Europa e mise fine alla dorata Belle Époque, precipitando il continente nella tragedia della Grande Guerra. Il racconto di Zweig ripercorre primariamente i decenni precedenti la catastrofe, rievocando nostalgicamente quello che si rivelerà il lento declino del glorioso Impero Austro-Ungarico , crogiolo di popoli e culture la cui conflagrazione nel 1918 creerà problemi destinati a ripercuotersi per generazioni. L’escalation bellica coglie di sorpresa molti osservatori, nonostante i segnali fossero più che evidenti da tempo; in breve gli ambienti intellettuali e l’opinione pubblica vengono contagiati dalla propaganda nazionalista, isolando i sempre più sparuti pacifisti come Zweig e spingendo definitivamente le varie nazioni verso il disastroso conflitto. Gli anni ’30 vedono l’ascesa del Nazionalsocialismo, un nuovo pericolo per l’Austria e l’Europa causato in gran parte dai sentimenti di rivalsa tedeschi conseguenza dell’umiliante pace di Versailles. Nel 1933 Hitler prende il potere e nello stesso anno i nazisti bruciano le opere di Zweig, Mann, Werfel; davanti alla deriva totalitaria, nel 1938 Zweig si trasferisce a Londra, dopo aver assistito all’annessione del suo paese al Reich. In seguito abbandona l’Europa per stabilirsi prima a New York e poi in Brasile, conscio di aver abbandonato per sempre la sua terra natia. Ormai disilluso e fiaccato nello spirito, ancora una volta sconvolto dalla barbarie che imperversa sul suolo europeo, Zweig pone fine ai suoi giorni a Petropolis, insieme alla giovane moglie Lotte. Libro autobiografico, memorialistico, riflessivo, in ogni sua pagina emergono la sensibilità dell’autore, l’europeismo che lo animava e soprattutto lo spessore morale che ne ha fatto un gigante della cultura.
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