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Anno edizione: 2015
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Partiamo da un principio basilare per chi desidera leggere la storia di questo viaggiatore: se pensate di avere fra le mani una guida turistica, ritornate in libreria e fatevela cambiare con una lovely planet. Se pensate si rivolga a turisti, posate il libro sulla mensola e affidatevi a tripadvisor. "Viaggio in Portogallo" è rivolto ai viaggiatori, a chi preferisce la bellezza autentica di un piccolo borgo alla grandiosità di una città d'arte, a chi non segue le mappe, ma preferisce perdersi, a chi chiacchiera con la gente del posto, si interroga sui grandi perchè che riguardano un paese attraverso l'analisi dello stile manuelino. Saramago con questo reportage sulla sua terra va alla ricerca dell'autentico, che non è sinonimo di vero, perchè ogni luogo ha un senso diverso di verità, ma la ricerca del senso delle cose, quella chiave di lettura diversa per ogni paio d'occhi che si affaccia a leggere il mondo. è un racconto di un Portogallo quasi in bianco e nero: il libro uscì in Italia in prima edizione nel 1981, qualche anno dopo la rivoluzione dei garofani e la fine del regime totalitario nel paese. Scorrendo le pagine si può sentire l'odore di strade di terra battuta e dei piatti tipici portoghesi, il rumore dei polpastrelli sugli azulejos, il sapore delle arance di Setubàl, il freddo che intrizzisce le dita. è il lungo racconto di un portoghese nel suo Portogallo, di chi si arrabbia per i luoghi ricchi di storia non valorizzati, che racconta le storie di quanti ha incontrato per strada, che non descrive le bellezze di Coimbra, ma dedica interi capitoli a piccoli paesi lontani dalla grazia di Dio, ben oltre l'Eboli in cui Cristo anni or sono si fermò, e che pure vanno raccontati, per non dimenticare le storie di bambini morti di difterite per mancanza di medici, ma soprattutto per mancanza di strade.
Leggetelo con l'ausilio di Google male...potrete dire di aver visto il Portogallo!
Da pellegrina continuo a leggere questo libro perchè ha delle riflessioni che capisco e condivido. Le emozioni, le riflessioni e le sensazioni del viaggiatore che, viaggiando, vive una seconda vita parallela a quella reale e la migliora. Per il resto le descrizioni dei luoghi di culto sono esageratamente prolisse tanto da annoiare e saltare le righe. Se fosse stato un libro di arte sarebbe stato perfetto!
Recensioni
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