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Anno edizione: 2018
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"non provare mai pena per te stessa": l'esortazione che il padre lascia alla figlia, l'autrice del libro in una lettera scritta nel 1974 che rimanda al 1947, quando il padre si trova in un campo profughi di ebrei ungheresi che devono trovare accoglienza; nel 1947 si intrecciano le vicende dei profughi ebrei che cercano la patria in Palestina, del destino della Palestina deciso dall'ONU che determina la prima guerra arabo-israeliana, dei figli della mezzanotte nella divisione che riguarda India e Pakistan, del processo di Norimberga e della fuga di molti nazisti con l'aiuto di paesi sudamericani e di una fitta rete di sostegno. Gli avvenimenti del 1947 e molti altri ancora sono narrati come un distillato essenziale di piccoli quadri ai quali il lettore deve dare struttura, un debito che l'autrice sente di avere per la sua famiglia che diventa un patrimonio prezioso di memoria e di ricostruzione per chi legge. Un libro di rara essenzialità e di una umanità sottile e non dichiarata, profonda e penetrante, da leggere di un fiato e da riassaporare lentamente.
”1947” è un viaggio nel passato per capire il presente. Al liceo, e anche all’università, è trattato come un anno di poca importanza. L’anno del ‘mai più’, l’anno della fine della Seconda Guerra Mondiale. Elizabeth Asbrink ci racconta invece un anno di inizi, necessario per comprendere le forze, i conflitti e le idee che governano la nostra epoca. Un anno di bivi, possibilità ancora aperte e scelte decisive. Nasce la CIA, il Kalasnikov, lo Stato di Israele e il jihad. Viene coniato il termine “genocidio”, Primo Levi pubblica “Se questo è un uomo”, George Orwell scrive il profetico “1984”, Christian Dior crea il “New Look” e nasce H&M.
Un excursus interessantissimo su uno spaccato di storia che continua ad avere ripercussioni anche sul nostro tempo. 1947: la guerra è finita ma non per tutti. Più un annus horribilis direi ma di cui mi è piaciuto leggere. Ho letto commenti di persone che lo hanno giudicato “pieno di cliché”, a me non risulta. Forse qualcosa di più onesto ancora non l’ho letto e la Storia in sé è comunque un’estrapolazione di fatti più o meno interessanti. Lo consiglio vivamente.
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