Lo strangolatore di Moret e altri racconti

Questa raccolta di racconti delle investigazioni dell'agenzia O non è particolarmente brillante.Le prime due storie sono molto stiracchiate e "scariche" in partenza.Solo l'ultima dà segni di vita con un intreccio interessante.Personalmente non consiglio questa lettura.

In questi tre racconti c'è l'ex ispettore Torrence che insieme al socio Emile gestisce l'Agenzia O. Emile suscita grande simpatia; è un trentenne alto e magro, ha i capelli rossi e le lentiggini e sembra un giovanotto al suo primo impiego, in quanto appare imbranato. In realtà Emile è il " proprietario e il cervello dell'Agenzia O, un cervello di primo ordine...e uno dei detective più in gamba del mondo." E' in grado di risolvere i casi giudiziari più complicate e la polizia del mitico Quai des Orfèvres se lo trova, nel corso di un'indagine, sempre tra i piedi. Ma se non fosse per Emile i casi, qui raccontanti, non verrebbero risolti.

Sono un Simenoniano accanito, ho letto tutto quello che è reperibile in Italia e in Francia, ma i racconti dell’Agenzia O sono semplicemente brutti!! Quando un editore pubblica l’opera omnia (o quasi) non sempre fa un buon servizio, né all’autore, né al lettore. Questi racconti era meglio lasciarli nel “limbo”. Sono operine scritte per la pagnotta che possono interessare solo Simenoniani DOC e/o collezionisti. Pensate se un giovane lettore che ha letto poco o niente di Simenon inciampa in uno di questi libretti, classificherà il grande Georges come un autore di serie C e probabilmente non leggerà nient’altro.!! Inoltre, sono indignato da come l’Adelphi speculi sulla fama dello scrittore e lo utilizzi come specchietto delle allodole per fare cassa. Avrebbe potuto raccogliere i racconti in uno o due volumi anziché pubblicare volumetti a 10 € l’uno con solo tre racconti per volta. 1 allo scrittore zero alla Casa Editrice.